Con l’inizio del nuovo anno scolastico cresce l’attesa per la partenza dei nuovi percorsi abilitanti.
Una delle domande principali che gli insegnanti interessanti si fanno è quella della partenza dei corsi, ovvero: quando verranno avviati?
Il provvedimento che riguarda la formazione iniziale e il nuovo reclutamento dei docenti è stato firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Il DPCM sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni, al fine di accelerare l’avvio dei nuovi percorsi abilitanti da 60 CFU.
Si stimano tra i 90-100mila nuovi insegnanti interessati ai nuovi percorsi abilitanti. Le università allo scopo di accelerare le tempistiche si stanno già muovendo per l’organizzazione dei corsi.
Da quanto detto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, i docenti dovranno affrontare un rigoroso percorso formativo universitario e superare una prova selettiva. Al termine, verranno valutati sulla base del periodo di prova, con una simulazione di una lezione finale. Il nuovo DPCM, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento definitivo, prevede una diversificazione dell’offerta formativa in base ai percorsi formativi da 60 CFU, 30 CFU o 36 CFU.
Per l’abilitazione all’insegnamento verranno attivati percorsi formativi di varia natura. Si tratta dei percorsi da 60 CFU che saranno necessari per accedere ai concorsi dal 2025. Ci sono poi i percorsi da 30 CFU che riguardano i docenti già abilitati o specializzati su altra classe di concorso o altro grado di istruzione; oltre a questi, ci sono i percorsi transitori da 30 CFU che interessano i docenti con tre anni di servizio nelle scuole statali o paritarie, di cui uno nella classe di concorso specifica e i docenti che hanno partecipato alla prova del concorso straordinario bis. Ci sono anche i percorsi transitori da 30 CFU che si rivolgono ai neolaureati o a coloro che non hanno ottenuto i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 (per partecipare ai concorsi fino al 31 dicembre 2024), con ulteriori CFU da integrare in caso di vittoria di concorso. I percorsi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA sono destinati a coloro che partecipano ai concorsi senza abilitazione. Questi percorsi coinvolgono diverse categorie di docenti: c’è il percorso post-concorso da 30 CFU per coloro che partecipano con il titolo di accesso più 3 anni di servizio negli ultimi 5 nella scuola statale, di cui uno sulla classe di concorso specifica; il percorso post-concorso da 30 CFU/CFA per coloro che partecipano al concorso con solo 30 CFU/CFA e il percorso post-concorso da 36 CFU per chi partecipa al concorso con il titolo di accesso più i 24 CFU ottenuti entro il 31 ottobre 2022.
I percorsi da 60 CFU saranno a numero programmato, in funzione delle capacità delle varie università. Inoltre, bisogna evidenziare che, come stabilito dal decreto PA bis, sarà consentito effettuare in modalità telematica sincrona fino al 50 per cento dei percorsi formativi (esclusi naturalmente i laboratori e i tirocini).
Per l’abilitazione all’insegnamento, il percorso formativo iniziale richiede almeno 60 CFU. Al termine di questo percorso, dopo aver superato la prova finale, l’aspirante insegnante ottiene l’abilitazione. Successivamente, potrà partecipare ad un concorso pubblico nazionale (bandito a livello regionale o interregionale). Se vince il concorso, l’aspirante insegnante dovrà affrontare un periodo di prova in servizio di un anno che include un esame finale e una valutazione conclusiva.
Il CSPI, nel dare il suo parere, ha manifestato la propria preoccupazione per ‘un eventuale ritardo nell’avvio dei percorsi. Infatti, in base alle tempistiche stabilite, questi percorsi potrebbero essere attivati entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto‘. Attualmente, sembra improbabile che i percorsi possano iniziare prima della fine dell’anno. A riguardo, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, ha dichiarato: ‘A chi si domanda quando inizieranno i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (attesi da dieci anni) rispondo che teoricamente, se tutto andasse bene, i percorsi potrebbero partire tra novembre e dicembre 2023. In pratica è più verosimile gennaio 2024‘. A questo indirizzo, si può vedere la bozza del DPCM, in attesa che il provvedimento sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale.